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antipatici

antipatici

Qual è il tuo vino preferito? E quello che non ti piace per niente?

Io non ho una risposta e lungi da me l’idea di proporvi la lista dei “vini del cuore”…

Io e il mio amico e sommelier Petrò ci siamo confrontati sulle personali antipatie verso alcuni vini (bevendo tè!) e abbiamo concordato sul fatto che cambiare punto di vista è un buon modo per conoscere il vino.

Abbiamo quindi lanciato una sfida tra di noi, seria e giocosa al tempo stesso, coinvolgendo un gruppo nutrito (ed assetato) di cavie presso la splendida azienda “Le Driadi Slow Farm” degli amici Luciano e Gabriella, un posto magico.

Io ho proposto 3 vini che Petrò non avrebbe scelto e viceversa, senza conoscerli prima.

Li abbiamo degustati insieme e abbiamo scoperto che tanto antipatici quei vini non lo sono stati, alla fine.

 

Petrò ha scelto per me:

Torelló Finca Can Martí Brut Reserva 2018“Petrò, a me gli spumanti con dosaggio zuccherino e con lieviti evidenti non piacciono!”

Viña Real Reserva Rioja 2017“Un mio amico mi porta sempre dei vini rossi spagnoli che sanno tanto di legno..”

Madeira Medium Dry “Rainwater” 5 Years Old Barbeito – “A me i dolci non piacciono. Né liquidi né solidi. Punto.

 

Io ho scelto per Petrò:

Gewurztraminer ‘Aristos’ 2021 Cantina Valle Isarco“Troppo aroma, troppe forzature, un po’ come quelle signore che entrano nella stanza e sono vestite di troppi colori diversi, come a voler per forza stupire”

Cirò Rosato DOC 2022 A Vita“I rosati non li capisco proprio”

Bonarda vivace ‘Riva di Sass’ 2022 Francesco Quaquarini– “Non mi piacciono i vini rossi vivaci. E non mi interessa andare a fare un giro per aziende in Oltrepo’”.

 

Devo ammettere che alcuni miei preconcetti e sovrastrutture si sono dissolti giocando con Petrò e confrontandomi con la platea.

Alcuni vini mi hanno emozionato di più, altri mi hanno incuriosito e li vorrei riprovare, altri ancora mi hanno confermato la loro presenza ed importanza in accompagnamento al cibo.

Tutti i vini provati hanno lasciato un segno, più o meno profondo, per le qualità intrinseche e per il racconto che li ha accompagnati.

Una magia? Forse….

Io e Petrò crediamo che le antipatie si ridimensionano fino a scomparire quando ci si mette in ascolto e si sa raccontare la propria anima. 

Vale anche per i vini!