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daydreamers

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Il Friuli Venezia Giulia fa sognare.

Dopo il primo viaggio di due anni fa (ne ho scritto qui) ritorno con convinzione e curiosità a girare per aziende, tra colline e montagne, tra Collio e Carnia.

Si parte per degustare vini, per staccare un poco la spina e si torna carichi di incontri che lasciano il segno, di paesaggi impressi nella mente, di idee e sogni per il futuro.

Il vino e il cibo diventano parte dell’esperienza friulana che si radica in me e che si trasforma in desiderio ardente di tornare e in sogni da realizzare.

Il campo base per tre notti è stato Alla Torre Antica a Ruttars, dove noi siamo stati accolti calorosamente da Teresa. Colpiti piacevolmente dalle folate di bora, in compagnia del cane Aki e del gatto Mao, abbiamo goduto di impagabili viste dei vigneti e dei boschi del collio.

Abbiamo visitato l’ Azienda Agricola Iole Grillo in zona di produzione dello schioppettino di Prepotto; Anna ci ha proposto in assaggio i suoi vini di cui ho apprezzato sostanza ed eleganza. Il suo approccio femminile, capace ed umile, permea gli ambienti, i vini ed infine le etichette; ne è un esempio “Due donne”, un blend di schioppettino e sangiovese, nato da un’amicizia tra Anna e Susanna, due anime affini che hanno saputo sostenersi a vicenda e divertirsi nel mondo vinicolo.

La visita al Consorzio Friuli Colli Orientali Ramandolo è stata un caposaldo nel mio giro friulano grazie ad un amico e sommelier friulano che mi ha illustrato gli interessantissimi contenuti del progetto Tasting Academy .

Matteo Bellotto, che ha condotto la visita, ha esordito dicendo: “Se attorno ad una bottiglia parliamo solo di quella, la bottiglia ha un problema oppure noi abbiamo un problema“. Ironia e provocazione, che hanno fatto scattare una risata e una campanella nella mia testa di agronomo e sommelier.

Il vino che beviamo è succo del territorio in cui è prodotto, e il Consorzio ritiene fermamente che per promuovere un territorio (e non un brand, come sottolinea Matteo) si debba partire dalla sua conoscenza profonda.

Lo staff tecnico del Consorzio ha raccolto nel tempo dati dettagliati (metereologici, fenologici, fitopatologici, produttivi e qualitativi delle uve) fornendo così un report dettagliato per ogni annata. Tasting academy è il progetto che lega questo grande lavoro svolto dai tecnici alla promozione e comunicazione del territorio e dei sui vini.

Che progetto! Lo staff, in particolare Francesco Degano e Davide Cisilino, hanno mappato con sistemi GIS (Geographic Information System – sistema che crea, gestisce, analizza e mappa ogni tipo di dati) tutti gli appezzamenti delle aziende agricole associate ed hanno associato i dati raccolti alla loro localizzazione. Il lavoro svolto, parlo con cognizione di causa, è stato immane e ambizioso; immane perché la raccolta dei dati, l’elaborazione, la rappresentazione georeferenziata è lunga e difficile, ambiziosa perché Matteo ha saputo portare alla luce la parte tecnica e scientifica e l’ha trasformata in comunicazione diretta, precisa, efficace e coinvolgente.

Daydreamers, sognatori ad occhi aperti.

Tasting academy è un sogno diventato realtà e, forse, anche il contrario; dati concreti, raccolti con fatica, che fanno sognare attraverso la loro comunicazione, perché le potenzialità di questo progetto sono ancora tutte da sperimentare.

Presso la Tasting Academy è inoltre possibile assaggiare, in rotazione periodica, 32 vini delle diverse zone della Doc Friuli Colli Orientali passando per le sottozone e le DOCG. Dopo i racconti e la promozione territoriale è ora di far parlare il vino!

Salutiamo il dream team del Consorzio e ci dirigiamo verso San Daniele per assaggiare il famoso e prelibato prosciutto crudo Ai Bintars, una delizia di dolce e sapido, sciolti in vene di grasso succulento. Ne ho acquistato un bel pezzo per la mia super affettatrice, ed i titolari del locale mi hanno suggerito di affettarlo non troppo sottile e molto freddo, così da non rovinarlo durante il taglio ed esaltarne le caratteristiche.

Il giro nel Collio non poteva terminare senza un bicchiere presso l’Azienda Agricola Carlo di Pradis dove David ci ha accolto con la sua invidiabile pacatezza e con una bottiglia di malvasia istriana di carattere (la prova di guida del trattore è stata la ciliegina sulla torta ed un ottimo arrivederci).

Al rientro abbiamo fatto tappa in Carnia, alloggiando Al fogolar per poi continuare la strada alla volta del Cadore, godendo dei paesaggi montani e della pioggia copiosa e tanto attesa che ci ha accompagnato per l’intera giornata.

Nella mappa qui sotto ho indicato alcune tappe consigliate, includendo anche tre ristoranti dove abbiamo mangiato e bevuto deliziosamente (Trattoria al Piave,Locanda Devetak,Birreria Pedavena).

Fermatevi, se siete in zona, e datemi il vostro feedback!

Il sogno continua, non svegliatemi!