il gioco delle 3 bottiglie
Le temperature si alzano, gli amici si vaccinano, le vacanze si avvicinano.
Il clima è quello giusto per divertirsi in compagnia; i bimbi con il gioco dell’oca, i grandi con il gioco delle tre bottiglie.
Niente di perverso: pedine umane, perlopiù sommelier, che si cimentano in assaggi alla cieca, rispondendo ad alcune domande base…
E’ buono?
Che vino è?
Quanti anni ha?
Le tre bottiglie sono un dono ludico di David, dell’azienda Carlo di Pradis, che mesi e mesi fa sono passata a trovare nel mio primo e indimenticabile giro in Friuli Venezia Giulia (leggi qui il post). David mi ha detto: “vai e gioca con amici!”.
Le pedine del gioco ne hanno sparate di belle: “vini tutti buoni (a parte il B che a mio avviso era passato)…..stesso vino di annate diverse…..friulano o ribolla in purezza….è un vino macerato….. hanno dai 3 ai 12 anni….”.
Dopo un mega acquazzone è uscito il sole ed il gioco si è fatto duro; due coraggiose pedine hanno provato l’arte del sabrage, tagliando la testa a due bottiglie di prosecco nel giardino di casa.
Poi le bottiglie si sono moltiplicate e la serata si è definitivamente scaldata.
Se avevo dei dubbi prima, ora non ne ho più. Non basta il diploma di sommelier appeso alla parete per conoscere il favoloso mondo enologico.
E’ necessario continuare a studiare, bere, viaggiare per vigne e locali, in compagnia.
E’ utile bendarsi gli occhi e lasciare andare la memoria olfattiva e le papille gustative, lasciarle vagare tra i bicchieri, senza timori di perdere terreno e fare figuracce, perché non c’è nulla da vincere e nulla da perdere, c’è solo da godere quello che si assaggia con profondità e consepevolezza.
E’ il gioco dei sensi, ed il bello di farlo con amici appassionati lo rende divertente e decisamente più efficace.
E poi David ha svelato il segreto delle 3 lettere….
Erano 3 bottiglie dello stesso vino: Collio Bianco DOC con 40% pinot bianco, 25% sauvignon, 25% friulano, 10% malvasia istriana.
La potenza dei vini bianchi friulani: le bottiglie avevano rispettivamente 21 (A), 20 (B) e 19 (C) anni sulle spalle!
Che grinta, che forza! Dei vecchietti arzilli e vivaci nei nostri bicchieri!
A,B,C: giallo dorato carico e cristallino
A e C: esprimevano una buona intensità e complessità, con note calde di frutta a polpa gialla e tropicale, note minerali ben evidenti. B: risulta meno intenso e spento
A: buon corpo con sapidità e finale amarognolo persistenti. B poco corpo e sentori maderizzati. C perfetta corrispondenza tra naso e corpo, con equilibrata persistenza e finale amaragnolo decisamente più piacevole rispetto alla bottiglia A.
Come dice David, “non sempre il tappo fa il suo lavoro” ma il suo Collio ventenne ha comunque fatto un gran figurone….les jeux sont faits!