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libero esercizio di stile

libero esercizio di stile

Mi ricordo di numerosi mesi di maggio passati sotto la pioggia…e forse questo è l’unico per il quale non mi sono lamentata, vista la siccità prolungata che abbiamo vissuto nell’ultimo anno e mezzo.

Tuttavia il grigio ed il fresco continuativi mi hanno stufato, motivo per cui ho deciso di ricercare un tocco di brio andando a visitare la cantina Cantrina, situata in una frazione di Bedizzole tra colline di origine morenica nell’areale della Valtènesi in prossimità del lato bresciano del Lago di Garda.

L’estro e il calore con cui Cristina mi accoglie hanno ravvivato subito la giornata e l’umore e i vini assaggiati hanno definitivamente scaldato gli animi.

L’azienda è condotta da circa 25 anni da Cristina e Diego, vignaioli di carattere e di grande sensibilità, con una profonda attenzione verso la qualità della vigna e del vino, nel rispetto ambientale (dal 2014 i vini sono certificati biologici), evitando pratiche enologiche invasive, riducendo l’uso dei solfiti ed utilizzando, per i vini rossi, solo lieviti indigeni.

I loro vini sono una chiara espressione di queste scelte ed esprimono grandi vivacità di colore, freschezza, sapidità ed energia al palato.

Mi hanno in particolare colpito Rosanoire 2022 (rosato a base pinot nero, piacevole, elegante e con una struttura fresca e sapida che persiste piacevolmente in bocca), Groppello 2022 (con la fresca polposità del vitigno omonimo), Zerdì 2020 (il cui nome non convince Cristina ma è un vino che rincorre gli opposti al naso e in bocca ed è proprio bello per questo!), il Sole di Dario 2019 (carico di sole, note dolci e fresche equilibratissime) ed il MyRoses 2021 (un esperimento con groppello affinato in legno di grande finezza ed eleganza). 

Mi hanno particolarmente meravigliato la creatività e la pragmaticità di Cristina, che si fondono con la costante e professionale presenza di Diego sia in vigna che in cantina.

Cristina ha ideato le etichette dei suoi vini, ove campeggia la frase “libero esercizio di stile”, inneggiando alla libertà di creare qualcosa con grande passione senza confini mentali.

Il loro stile enologico, il loro rapporto stesso è frutto di questa grande capacità che, a mio avviso, ha prodotto un liquido carico di energia, amore per la vigna e per la vita, un liquido che mostra a chi lo sa assaporare pieni e vuoti, gioie e dolori, ricchezze e sofferenze.

Tutte le volte che incontro persone creative il mio sangue artistico ribolle; inoltre, se questa creatività è presente sia dentro che fuori una bottiglia di vino, la mia anima gioisce!