nusècc geologici
Gli involtini di verza a Bergamo si chiamano capù in Val Seriana e nosècc in Val Brembana.
A casa mia trovi gli involtini plimavela oppure, nella versione autunnale, i nusècc.
I primi sono senza pasta di salame, i secondi invece sono un vulcano di energia e sapori.
I miei nusècc sono stati ribattezzati geologici in onore a due miei cari amici geologi, perché il giorno in cui li ho preparati ho saputo delle loro mamme, che si sono spente l’una a distanza di un giorno dall’altra.
Il mio umore, conseguentemente, non era affatto allegro e gli involtini ne hanno risentito.
Non mi sono venuti al meglio, esteticamente, ma erano decisamente ripieni di emozione e di vita.
La ricetta è molto semplice: fate scottare in acqua bollente le foglie di verza più esterne, poi fatele raffreddare ed asciugatele.
Preparate il ripieno con pasta di salame o salsiccia, carne trita, cipolla e aglio tritati, formaggio grattugiato, uova, pane secco ammollato in acqua o latte poi strizzato, spezie a piacere, officinalis (salvia, timo etc) a piacere.
Io ho utilizzato il ripieno a crudo, la ricetta sotto riportata richiede invece un passaggio in padella.
Riempite le foglie di verza con il ripieno, avvolgetele e disponetele in una teglia oliata; se avanza del ripieno, fate delle minipolpette.
Infornate a 180° C oppure cuocete gli involtini in padella, per 20′-30′.
Gustosi e speziati: chissà se le nostre mamme li avrebbero apprezzati!