Testainvisca 2017
Serata estiva e carne alla griglia in arrivo. Voglia di vino rosso, ma non troppo impegnativo, viste le temperature.
E’ ora di aprire uno dei miei ultimi acquisti: Testainvisca 2017 dell’azienda Marco Capra di Cannelli (leggi il mio post Langhe e Canelli).
Dato che ci sono, apro e faccio respirare un poco anche il suo Barbera D’Asti del 2008, che Marco mi ha dato per vedere l’effetto che faceva.
La bottiglia è etichettata ancora come “San Marco”, risale a prima che dovesse cambiare nome perché un’azienda statunitense ha rivendicato il diritto ad usare il nome in modo esclusivo.
Nebbiolo d’alba del 2017: non bastano i tannini ad annodarti la lingua, ci mancava anche il nome: TESTAINVISCA
limpido e vivo, bel rosso rubino scarico, consistente
abbastanza complesso, dopo un po’ di tempo si apre e rivela una maggior intensità: un evidente nota floreale (viola, rosa) con una leggera punta di erba/fiori appassati, note di frutta scura (prugne viola), un tocco speziato. Un naso decisamente accattivante e fine.
Fresco, un tannino presente ma non invadente, sapido, persistente. Una spremuta di violetta in bocca molto piacevole.
Il tempo di finire il nebbiolo e si passa al BARBERA D’ASTI 2008 che, nel frattempo, si è ossigenato per la degustazione.
rosso rubino carico con riflessi granati, consistente
abbastanza intenso e complesso, con note di fiori appassiti e frutta nera (mora) matura, un tocco macerata. Rimane però un pò chiuso.
Morbido, fresco, sapido, corposo, abbastanza persistente. 12 anni ben portati.
Nel complesso un buon vino a cui manca un po’ di aria e di…verve: mi tocca tornare in cantina da Marco per proseguire i test sulle bottiglie datate!