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vino a gesti

vino a gesti

Ora che abbiamo messo le radici, iniziamo a germogliare con vigore.

Nei primi due eventi “Chakra & Degustazione” (di cui ho scritto qui “Le radici del piacere“) abbiamo provato la stabilità del chakra Muladhara e il piacevole movimento del chakra Svadistana.

Nel terzo incontro abbiamo assaporato il fuoco del chakra Manipura, associato all’energia e all’azione, necessarie per entrare in relazione con gli altri esseri viventi e per realizzare ciò che si desidera ardentemente.

Manipura è fonte di un grande potere, che può spostare le montagne e rende liberi ma che richiede, al tempo stesso, una grande consapevolezza e un totale rispetto per l’altrui essenza; il potere, come il fuoco, riscalda ma se usato irresponsabilmente brucia.

Il mantra è “IO POSSO” al quale io aggiungo “in armonia, senza prevaricare”.

In sintonia con questo mantra ho scelto i vini in degustazione.

Il primo criterio di scelta è quello dell’energia e del calore crescenti, di bottiglia in bottiglia, in termini di areali di produzione, di sensazioni in degustazione, di stili di produzione e/o vinificazione.

Il secondo criterio, comune a tutte le aziende scelte,è quello del fare vino con attenzione, consapevolezza e rispetto “verso l’altrui essenza”, vale a dire nel rispetto dell’ambiente e della vitalità del vino, limitando al minimo indispensabile ogni intervento umano in vigna e in cantina.

Carichi di energia dalla lezione di yoga, abbiamo affrontato la degustazione con calore ed il giusto grado di leggerezza.

Ciò che mi ha colpito maggiormente è stata la capacità dei partecipanti di esprimere le sensazioni non solo a parole, ma anche con gesti, posture, mimica facciale, immagini della natura e movimento del corpo.

Per i sommelier raccontare il vino significa saper utilizzare termini tecnici, maneggiare un vocabolario dettagliato, ma a volte per me questa modalità risulta molto fredda e poco efficace.

I gesti valgono più di mille parole.

Il corpo parla e racconta il vino.

Abbiamo espresso la struttura del vino con i pugni, l’acidità con mani “che tagliano”, la sapidità come dei semi uncinati, la leggerezza con movimenti delicati delle dita di una mano, la persistenza gustativa con le braccia aperte.

Il vino parla attraverso il corpo se lo si sa ascoltare con attenzione attraverso i propri X sensi.

Federico e Alessio, giovani ed appassionati fotoreporter hanno immortalato con grande sensibilità questi momenti e ne hanno restituito, almeno in parte, la magia vissuta con immagini e video stupendi.

Il corpo che parla è per me, in questo periodo, fonte di riflessioni personali (e familiari) profonde: per comunicare si devono usare solo le parole?

Possono essere molto incisivi uno sguardo, una smorfia, un gesto.

E all’occorrenza un bloc notes ed una penna per poter esprimere fino in fondo i propri gusti!

 

I vini:

Franciacorta DOCG Brut Nature  1701

La brezza del lago di Iseo e la sua freschezza (mani a taglio)

Lugana DOC 2022 Ca’ Lojera

La brezza del lago di Garda e la sua sapidità (mani ferme ma a dita aperte)

Colli Euganei DOC Cecilia di Baone 2020 Filò delle vigne

Il calore vulcanico dei Colli Euganei e la sua equilibratissima espressione speziata e pirazinica di Cabernet France di Carmenere (mani in movimento)

Salento IGT Primitivo 18 2018 Schola Sarmenti

Il caldo salentino, corpo, alcool e densità di frutto cotto (mani ferme a pugno).

 

Photo credit:Grido Production di @fdl.ph e @alegrismo.ph

Location: Castello di Clanezzo – Momento Clu

Yoga con Elena:

Bere:

Gesti

Vini: